AMAtriciana, lo sciacallaggio e Zuckenberg

Sono passati 7 giorni dal 24 Agosto, data che rimarrà, tristemente, nella memoria di molti italiani.
Sono state dette tante cose, ma ci sono alcuni punti che vorrei riassumere, quelli che perlomeno, come OCCCA, penso siano  importanti da affrontare:
1) A nemmeno 24 ore dalla prima scossa di terremoto, il web ha risposto con un’iniziativa che in pochi giorni ha fatto il giro del mondo. Sto parlando di #AMAtriciana, idea del blogger Paolo Campana. L’idea, molto semplice e di facile attuabilità, richiedeva che in un ristorante venisse proposta l’amatriciana nel menù aumentando di 1 euro il costo del piatto. In questo modo quell’euro in più messo dal cliente, più un euro del guadagno messo dal ristoratore, avrebbe reso 2 euro di beneficenza a favore dei terremotati.
Su questo tema in molti hanno aderito, e un’altra piccola parte di persone hanno invece risposto con la solita, inutile (e anche ignorante aggiungerei) critica da stadio. C’è chi ha addirittura gridato allo sciacallaggio mediatico:

“Fareste di tutto pur di riempirvi il ristorante!”

E chi invece trovava poco etico “guadagnare” sulle disgrazie altrui, motivo per cui l’iniziativa poteva dirsi lodabile solo se fosse stato devoluto l’INTERO INCASSO.
Partiamo da un presupposto: Il fine settimana scorso, quello successivo al terremoto, per lutto, saremmo tutti dovuti rimanere a casa? Oppure era logico pensare di potersi permettere una birra, una pizza, o una cena con i propri amici o familiari?
Perchè il succo della questione sta li.
Come ogni fine settimana, COMUNQUE, i ristoranti sarebbero stati pieni, e i nostri clienti avrebbero scelto da un menù cosa mangiare.
L’idea, perfetta, non faceva altro che prendere una azione certa, quella di uscire il fine settimana e andare per locali, e renderla virtuosa a favore dei terremotati. Io stesso come ogni settimana sono andato a cena fuori, ma per l’occasione giovedì ho scelto un ristorante di amici che da subito aveva aderito all’iniziativa.
Risultato? Quella sera, io ed altri, avevamo devoluto (oltre quello che ognuno di noi aveva già donato con gli altri mezzi, e messaggi al 45500) 24 euro, mangiando come al solito in un ristorante, che in più, per l’occasione, aveva inserito nel menù un’ altro primo piatto, precisamente “l’amatriciana”.
FINE DELLA STORIA!
Per quanto riguarda poi il discorso di devolvere l’intero incasso piuttosto che una parte, non entrerò nei dettagli per chi non conosce i costi di gestione di un locale, anche perchè ho potuto leggere in diverse occasioni esperti del settore che, numeri alla mano, spiegavano l’impraticabilità di una scelta simile per tanti ristoratori. Meglio far partecipare tutti piuttosto che solo chi se lo sarebbe potuto permettere no?
Inoltre se pensate che il ristorante sciacallo di turno non possa essere avido anche devolvendo l’intero incasso vi sbagliate di grosso. Se si vuole approfittare di questa iniziativa per portare gente nel proprio locale, lo si potrà fare, e in maniera vantaggiosa, ANCHE devolvendo l’intero incasso. Pensate che al ristorante ci si va solo per mangiare un piatto di pasta?
E l’acqua? E il vino? E il dolce? E il caffè?

Da parte di qualcuno ho anche sentito dire che  molti ristoranti e molti cuochi, stanno sfruttando l’occasione per mettersi in mostra.
Io non so se questo è vero o no.
Non saprei nemmeno dire se è giusto o no.
Però so una cosa. Che se oggi mi venisse distrutta la casa da un terremoto e stessi vivendo dentro una tenda, non mi importerebbe molto del fatto che qualcuno si stia facendo pubblicità con la mia disgrazia se al contempo sta anche mandando denaro utile alla ricostruzione del mio palazzo, quartiere o città.
Sono tutti discorsi sensati quelli che si possono fare, ma ricordiamoci per chi lo stiamo facendo, e cosa alla fine è veramente importante per loro, non per noi.

2) Paolo Campana ha avuto un’idea geniale. Probabilmente un’idea venuta a molti di lì a poco, ma è stato il primo a divulgarla e con la giusta visibilità per renderla virale.
Un’idea del genere ti rende anche responsabile di quella idea.
Subito con OCCCA abbiamo accolto questa proposta e divulgata rapidamente. Per 4 giorni è stato l’unico tema di cui abbiamo parlato, sospendendo post con occcate e battute con le quali ci siamo contraddistinti in un anno.
Dopo il primo giorno in molti però ci hanno iniziato a chiedere un sistema o metodo che permettesse ai clienti , specialmente i turisti, di conoscere quali fossero i ristoranti che aderivano all’iniziativa. Una sorta di elenco consultabile quindi.
Ne parlai direttamente con Paolo, che mi rassicurò di stare già lavorando a questo. Io nel frattempo mi ero sentito con il programmatore che sta curando la futura APP di OCCCA. Poichè però Paolo stava pensando a tutto, pensai non fosse il caso di partire con due piattaforme parallele e così stoppai il progetto.
Venerdì pomeriggio (con un ritardo importante per rendere l’iniziativa efficiente nel fine settimana) Paolo uscì con questo link:

articolo googlemapsSicuramente d’impatto visivo, ma di scarsa utilità.
E qui onestamente sono un pò rimasto deluso.
Per la cronaca questo è il sistema che, il programmatore in questione Simone de Santis, mi propose il lunedì pomeriggio.

copertina amatricianahttp://terremoto.busthard.it/

Io capisco la volontà di Paolo, il voler cercare di gestire tutto nel migliore dei modi e anche nella maniera più veloce (come dice un detto africano, se vuoi andare lontano vacci in compagnia, se vuoi andare veloce, vai da solo!), ma tornando al discorso di sopra, in questi momenti dovremmo ricordare chi stiamo aiutando e cosa serve a loro:
– una community di ristoranti che si sentono partecipi di un progetto bellissimo?
– oppure un sistema efficiente che permetta a dei clienti di spendere in maniera solidale i propri soldi nel fine settimana?
Non è una polemica, e chi vorrà prenderla per quello che non è, faccia pure.
Certamente è una critica, ma non rivolta solo a Paolo, ma anche a tutte quelle organizzazioni e associazioni varie, che in questo momento preferiscono  essere al comando di iniziative proprie , per esere sicuri al 100% della loro riuscita, con il rischio però, di non permettere che una collaborazione ne migliori il risultato.
E credetemi in questi 5 giorni ho ricevuto tante telefonate e richieste da parte di varie associazioni e privati da farmi una personale idea di come questo possa già accadere.

Un ultimo appunto lo vorrei fare sulla donazione da parte di Zuckenberg.

Innanzitutto, la beneficienza non è obbligatoria.
Nemmeno per chi ha tanti soldi come il fondatore di Facebook.
Secondo: bisogna essere informati, e bene, per criticare un’azione così importante come devolvere 500mila euro in ads su facebook.
Chi vi parla ha (un minimo) il quadro della situazione per quanto riguarda marketing virale e comunicazione. Da solo praticamente nel giro di un anno ho creato dal nulla una pagina di settore, che oggi raggiunge anche 2 milioni di persone a settimana.
Ci sono persone che si sono addirittura tatuate i personaggi di OCCCA, e questo al di la del gesto eclatante, può far capire la portata che questo progetto ha raggiunto.
Tutto ciò senza aver mai speso soldi in pubblicità.
Io vi posso dire per certo che se avessi avuto anche solo 5mila euro da poter investire in ads, opportunamente veicolati, avrei certamente raggiunto numeri ben più importanti.
Se pensate a quanto già è stato devoluto per l’emergenza terremoto, sicuramente argomento ben più serio di una pagina come OCCCA, io penso che vi renderete conto da soli di quanto si possa fare con 500mila euro se ben usati per continuare non solo ora, ma anche nell’arco dei prossimi mesi ed anni, a veicolare informazioni e sensibilizzare la popolazione per chiedere aiuti qualora continuassero a essere necessari.
Certo, Zuckenberg avrebbe potuto scegliere un’azione più assistenzialista e devolvere direttamente 500mila euro.
Personalmente preferisco questo tipo di azione che richiede da parte di chi deve ricostruire, una partecipazione attiva, una ripresa, una alzata di testa. Avere gli strumenti per potercela fare da soli, in questi momenti, forse, è meglio che vedersi sostenere dagli altri, mentre tu non senti più di avere le forze per fare nulla.
Questo è solo una mia personale opinione, che però credo possa far riflettere a chi pensa che sia stata una pessima scelta.

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